Archivi tag: festival del cinema di Roma

Il Festival del Film di Roma: il “go green” come chiave di promozione

Ho perso per un soffio una visita al Festival Internazionale del Film di Roma, ma una gita nella capitale mi ha comunque fatto scoprire che anche quest’anno la manifestazione è promossa come evento a emissioni zero.

Mi incuriosiscono molto i grandi eventi che usano l’ecosostenibilità come chiave della comunicazione. Perché? Se la gestione delle soluzioni compatibili è complicata nel piccolo di eventi di provincia e con meno visibilità, cosa succede quando un festival di cinema conosciuto in tutta Italia e all’estero decide di diventare a impatto zero? Quali sono le decisioni più diffuse? Quali sono le linee più seguite dagli organizzatori?

Come per altri eventi di questo genere, il Festival di Roma ha innanzi tutto puntato sulle tecniche di compensazione. In sostanza, tramite il supporto di LifeGate e con la collaborazione di Samsung, viene fatta una stima dell’energia necessaria per organizzare l’evento e, per compensare le emissioni prodotte, verranno create e tutelate le foreste in crescita in Madagascar.
La presenza di Samsung come partner ambientale non si ferma qui, sono state infatti portate al Festival del Film di Roma le sue tecnologie più ecocompatibili, in modo da cercare di ridurre parte delle emissioni e degli sprechi in partenza.
Questa collaborazione è significativa anche e soprattutto per l’impatto che questa manifestazione ha sull’immagine dell’azienda high-tech, che da qualche anno si sta lavorando per diventare leader ecosostenibile fra le case del suo settore (qui l’intervista al direttore marketing strategico di Samsung).

Si tratta indubbiamente di uno sforzo importante da parte degli organizzatori. Ma non posso fare a meno di chiedermi se sia abbastanza, se non si siano scelte le vie più facili per rendere l’evento “verde”  puntando a una sua spendibilità soprattutto da un punto di vista promozionale.
In generale, non sono una grande sostenitrice delle forme compensative, più che altro perchè mi sembra che rovescino le responsabilità su altri, su terzi che si fanno carico per noi delle nostre emissioni. Mi interessano invece di più le soluzioni che puntano, nonostante le difficoltà, a responsabilizzare tutti i soggetti coinvolti.
Con questo non voglio e non posso dire che quelli di questo genere non siano comunque dei tentativi importanti (in fondo, è sempre meglio di niente) ed è anche vero che eventi di queste dimensioni portano già con sè molte altre difficoltà di tipo organizzativo. Inoltre, non si può negare l’impegno del Festival, rimarcabile e importante soprattutto perchè, grazie alla sua visibilità, permette di trasmettere alcune sensibilità a un pubblico più ampio.

Ma credo che presto si arriverà a un punto in cui non sarà più sufficiente dire che le mie emissioni verranno compensate con tot alberi in un’area del mondo lontana dai fruitori della manifestazione (per quanto la preservazione di quell’area sia, naturalmente, fondamentale per l’ecosistema mondiale).
Non si può sottovalutare l’attenzione che la parola “verde” comincia a suscitare nel pubblico. C’è una fetta di persone sempre maggiore che presto non si accontenterà più e comincerà a esigere forme di responsabilità maggiori da parte di tutte le realtà coinvolte nell’organizzazione di manifestazioni, grandi o piccole che siano.

Non bisogna dimenticare che gli eventi, per il ruolo che ricoprono nei piani di comunicazione, rischiano spesso di essere fra i primi strumenti di greenwashing. Forme di responsabilità maggiore servono, secondo me, a far cadere parte dei dubbi che si possono creare sulla buona fede dei promotori delle manifestazioni e, proprio per questo, a dare anche maggiore risalto agli sforzi degli organizzatori.